Residui calcari (?) nelle tubature
settembre 21
17:03
2012
Un anno dopo i residui ci sono ancora…
Siamo ad Agosto 2011 quando si riscontra un calo di flusso dell'acqua che passa attraverso i filtri dei rubinetti di alcune abitazioni. Si sparge la voce che le tubature terminali di certe zone di Cesano hanno un accumulo di residui che intasa i filtri, riducendo notevolmente il flusso dell'acqua. Ogni settimana, a volte più spesso, è necessario svitare i filtri e svuotarli dei depositi, presumibilmente calcari, che vi si sono lì fermati. Si cercano riscotri in altre case e si scopre che il problema si verifica, se non in tutte le utenze della zona, in moltissime. Si viene a capire quali possono essere state le conseguenze della rottura di una grossa tubatura dell'acqua verificatasi per motivi che non conosciamo qualche tempo prima.
L'acqua potabile che scorre nelle condotte della municipalizzata non è poi tanto "leggera"… Passano i mesi senza riscontro di miglioramenti. Il 16/02/2012 parte il reclamo all'ACEA ATO2. Tre mesi dopo arriva la squadra tecnica. Smonta tutto il contatore. Fa le analisi. Da una pulita al filtro e fa presente che non c'è soluzione perché uno a maglie più fitte nel contatore bloccherebbe l'erogazione. Consiglio: munirsi di filtri nel proprio impianto.
Appurato che i residui ci sono, che la parte più piccola degli stessi non viene trattenuta dai filtri, quindi li mangiamo con la cottura dei cibi o li beviamo nell'acqua; che lavatrici, lavastoviglie e caldaie non hanno filtri, rimanendo esposte a blocchi per deposito di sostanze estranee, non rimarrebbe che far fronte alle spese di controllo da parte di un tecnico: a quelle dell'idraulico chiamato in soccorso della purità dell'acqua con l'istallazione di relativi filtri. Ci si domanda se una spesa del genere dev'essere sostenuta dall'utente al posto del gestore.
Appurato che i residui ci sono, che la parte più piccola degli stessi non viene trattenuta dai filtri, quindi li mangiamo con la cottura dei cibi o li beviamo nell'acqua; che lavatrici, lavastoviglie e caldaie non hanno filtri, rimanendo esposte a blocchi per deposito di sostanze estranee, non rimarrebbe che far fronte alle spese di controllo da parte di un tecnico: a quelle dell'idraulico chiamato in soccorso della purità dell'acqua con l'istallazione di relativi filtri. Ci si domanda se una spesa del genere dev'essere sostenuta dall'utente al posto del gestore.
Un anno dopo le prime segnalazioni, succesivamente verificatesi in altre zone servite da ACEA ATO2, anche al centro di Roma, non è cambiato nulla. I residui ci sono sempre…
Oggi è stata ricevuta una lettera dall'ACEA ATO2 che non commentiamo… per ora. Nel corpo centrale si legge:
In riferimento alla Sua richiesta, si comunica che l'acqua erogata dalla rete idrica in oggetto […] verificata con prelievo effettuato in data 21/05/2012, sottoposto a determinazione analitica in base al D.lgs.31/01 sulla qualità delle acque destinate al consumo umano, è risultata conforme.
Segnalateci altri casi. Stiamo pensando di fare un reclamo con raccolta di firme. Seguiranno altre comunicazioni qualora riscontrassimo un elevato numero di lamentele da parte dei residenti di Cesano.
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2012-09-21 – 16:50:34
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