Raddoppio Cesano – Vigna di Valle
Leggiamo che RFI ha presentato al Ministero dell’Ambiente l’istanza per l’avvio della procedura di VIA sul Progetto Definitivo dell’intervento di raddoppio della linea Cesano – Vigna di Valle che interessa il territorio dei Comuni di Roma, di Anguillara Sabazia e di Bracciano nella Città Metropolitana di Roma ed è parte della linea ferroviaria Roma-Viterbo.
L’intervento prevede il raddoppio della linea tramite la costruzione di un nuovo binario in destra in uscita dalla stazione di Cesano di Roma (binario dispari) per tutta la lunghezza dell’intervento; per questo motivo sono stati modificati i PRG della stazione di Cesano di Roma ed Anguillara permettendo così l’ingresso del nuovo binario di corsa all’interno delle stesse stazioni ferroviarie ad una velocità massima fino a 115 km/h.
Il binario dispari di nuova realizzazione viene posizionato ad una distanza costante pari a 5.50 m dall’esistente binario di corsa successivamente, mantenendo attivo l’esercizio all’interno della linea oggetto di intervento, i treni in transito verranno spostati sul nuovo binario dispari, per consentire il completo rifacimento della sede attuale.
Il tracciamento del binario di raddoppio, che rappresenta il nuovo binario dispari della futura linea, ha inizio alla progressiva km 27+769.000 (in corrispondenza della fine dei marciapiedi della stazione di Cesano di Roma) e termina alla progressiva km 39+497.731 (in corrispondenza dell’attuale fermata di Vigna di Valle).
Nei tratti in affiancamento alla sede attuale, il raddoppio della linea viene realizzato in due fasi successive: dapprima viene realizzata la sede ed il nuovo binario dispari ad una distanza di 5.50 m dal binario attuale così da mantenere la linea in esercizio; nella seconda fase il traffico viene spostato sul nuovo binario e viene completamente rifatta la sottostruttura della sede attuale.
Nei tratti dove non è possibile operare in affiancamento alla sede attuale (curve troppo strette per la velocità della linea) si è fatto ricorso a delle deviazioni provvisorie. In tutto sono previste 3 deviazioni provvisorie:
- deviazione provvisoria di Cesano di Roma: da km 28+461.85 per una lunghezza di 484.57 m;
- deviazione provvisoria di Anguillara: da km 30+000.00 per una lunghezza di 1601.09 m;
- deviazione provvisoria di Vigna di Valle: da km 38+900.00 per una lunghezza di 295.97 m.
È prevedibile qualche disagio alla circolazione locale durante i lavori nella zona della stazione e del cavalcavia come l’accesso al depuratore.
Sono stati effettuati dei saggi tra gli altri anche a scopo della protezione delle aree di interesse archeologico. È ovvio che oltre le importanti componenti paesaggistico-naturalistiche, nelle aree limitrofe sono numerose le testimonianze di antichi insediamenti per cui molte sono le aree e i beni di interesse archeologico. Nell’area interessata dal progetto sono presenti esclusivamente due beni puntuali di interesse culturale ai sensi dell’art. 10 del D.lgs. 42/2004 e smi.
Il primo, così come individuato dal sistema informativo Vincoli in rete del MIBACT, attiene alla villa romana c.d. Angularia ed è un bene archeologico di interesse culturale dichiarato. La villa, come spesso accade nel vasto repertorio del territorio romano, e dato il contesto paesaggistico in cui ricade, appartiene al sistema delle ville intese come case rurali, normale dimora e centro del fondo agricolo fino all’età repubblicana, epoca in cui i processi edilizi dell’antica Roma, conducono a notevoli costruzioni di ville per la villeggiatura e il tempo libero, processo che coinvolge anche la Sabina e di cui la Villa dell’Acqua Claudia è testimonianza.
Il complesso dei beni puntuali e areali archeologici che insistono nell’area oggetto di studio è definibile come bene culturale d’insieme delle strade storiche. Nel caso specifico il momento di connessione delle numerose testimonianze storiche, appartenenti prevalentemente alla categoria delle aree archeologiche, è rappresentato dalla Via Clodia che metteva in connessione Roma con l’Etruria meridionale dell’entroterra costruita sulla base di un preesistente tracciato etrusco e che attualmente corrisponde grossomodo all’attuale Braccianese.
Del progetto riportiamo infine una parte che descrive il nostro territorio che ci è sembrata di particolare interesse per come vengono raccontati i diversi elementi che caratterizzano la zona. Leggiamo insieme:
Elemento che più di ogni altro contraddistingue tale porzione di territorio è senza dubbio il sistema lacuale dei Laghi di Bracciano e Martignano e del loro Parco Naturale Regionale. Il complesso lacuale è compreso nell’ampio sistema vulcanico dei monti Sabatini che si sviluppa sui resti di antichi vulcani, in parte alterati dagli agenti atmosferici o dall’azione dell’uomo, oppure mascherati dal rigoglioso sviluppo della vegetazione che trova qui suoli particolarmente fertili, grazie alla ricchezza in minerali, dovuta proprio all’origine vulcanica della terra.
Il lago di Bracciano è un lago calderico, caratterizzato cioè dalla presenza della cosiddetta caldera o depressione vulcano-tettonica. Il lago di Bracciano non occupa il cratere di un grande vulcano: la sua origine è il risultato dell’azione di numerose faglie e del crollo della parte sommitale di una grande camera magmatica che alimentava i vari vulcani, avvenuto in seguito al suo svuotamento. Questo evento, che in termini geologici si chiama collasso vulcano-tettonico e che si fa risalire a circa 300mila anni fa, creò un’ampia depressione di origine vulcano-tettonica che oggi ospita il lago.
A differenza del lago di Bracciano, quello di Martignano è un lago craterico. Il cratere che lo ospita sembra essersi formato in seguito di almeno tre eruzioni ed è considerato l’ultimo centro attivo del Distretto Vulcanico Sabatino. Il livello del lago ha subito nel corso della storia continue variazioni, testimoniate dal ritrovamento di querce fossili sommerse (che vanno a costituire la foresta fossile che giace nelle profondità del lago) e dal ritrovamento di una struttura lignea e di tracce di fuochi che indicano tale quota come l’antica riva.
I due laghi vulcanici caratterizzano da sempre il territorio del Parco Naturale conferendogli unicità sia dal punto di vista ambientale che storico. In prossimità delle sponde o sotto le acque dei laghi sono stati rinvenuti numerosi reperti di insediamenti umani di età neolitica a testimonianza dell’antichissimo e stretto rapporto uomo-lago, proseguito poi, nei secoli successivi, con gli Etruschi e i Romani. Ne è un esempio l’acquedotto di Traiano, detto poi dell’acqua Paola, che porta ancora oggi le acque del lago di Bracciano al Fontanone del Gianicolo a Roma.
La caratteristica morfologia dei laghi, profondità elevata in rapporto alla loro superficie, è strettamente legata alla loro origine, frutto del vulcanismo quaternario particolarmente attivo in tutta la nostra penisola. Alle peculiarità geologiche, vanno associate le caratteristiche vegetazionali e faunistiche che rendono questi ambienti importantissimi serbatoi di biodiversità.
Qualche immagine del progetto nella parte relativa a Cesano.
[fonte: Ministerio Ambiente, documentazione del “Progetto definitivo Linea ferroviaria Roma-Viterbo: Raddoppio Cesano-Vigna di Valle (da pk 27+769 a pk 39+497)”; per approfondimenti cliccare qui.]
red. 20.02.2021
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