Racconti cesanesi: i Marini
“Un po’ di storia cesanese per chi ha tempo e voglia di leggere per capire e conoscere le radici.“: è così che inizia un post in Facebook, per continuare con un bellissimo racconto, simpatico e storico. L’autore? Il suo nome è alla fine. Un racconto che fa parte di un volume in elaborazione, per usare le sue parole “quel brano è un riassunto del capitolo iniziale di un libro interminabile che sto scrivendo…“.
Chi trasloca a Cesano e cerca di capire un po’ di più, prima o poi ha voglia di conoscere la storia di Cesano e cerca qualche libro [dal 2001 sono tre i volumi che descrivono Cesano] e poi immancabilmente s’imbatte in alcuni cognomi ricorrenti e, dunque, viene preso dal desiderio di avere un albero genealogico delle famiglie storiche di Cesano, in particolare di quelle che sono diventate gli utenti “fondatori” dell’Università Agraria quando è stata creata, perché sono spessissimo imparentate tra di loro, con tutti quei tratti caratteristici delle parentele, che identificano le piccole comunità.
Finiamo qui questa nostra introduzione per leggere le molto più gradevoli parole dell’autore che, con enorme piacere, ospitiamo nel nostro portale, ringraziandolo sin da ora per la sua disponibilità.
“Acquacanina: è un comune italiano di 121 abitanti della provincia di Macerata nelle Marche. È un cosiddetto comune sparso, avendo la sede nella frazione Piè del Colle.
Quando, per via della crescita dei suoi greggi, Francesco Marini affittò dal marchese Sili i pascoli della Comunità a Cesano, Acquacanina contava oltre seicento anime, l’Italia non era ancora stata fatta e la Comunitas Caesani, dal 1806, era ormai una frazione di Campagnano di Roma.
Senza abbandonare la vecchia casa di Piè del Colle si stabilì nel vecchio palazzo delle colonne in via Borgo di Sopra, dove sua moglie Candida Pucci, in due anni gli diede due figli: Marco e Giuseppe. Questi fecero meglio. Marco ebbe da Teresa Rossi sette figli, cinque femmine e due maschi. Giuseppe, detto Matarà – per via di un suo pastore maremmano più largo che lungo – ne ebbe altrettanti, ma gli ci vollero due mogli, Erminia Lazzerini ed Eleonora Milani. Ma cambiò il rapporto: quattro maschi e tre femmine. Con Erminia, Maria, Primo e Salvatore – il nonno di Egizia, Alfia e Salvatore – con Eleonora, Vincenzo, Silvestro, Teresa ed Erminia. La progenie di Francesco consolidò le radici a Cesano. Aumentarono le case e i greggi transumavano tra Lazio. Marche e Abruzzi. In una transumanza, uno dei figli di secondo letto di Giuseppe, Vincenzo, trovò moglie a Fano Adriano, Palmarosa Artinghelli. A Vincenzo, oltre la casa di Piazza Padella, un vigneto, Grotta Beretta e fondi rustici sparsi, toccarono il soprannome del padre e un migliaio di pecore. Nel frattempo era nata l’Italia, la capitale, sottratta ai papi, era diventata Roma, un Savoia era stato ammazzato, la grande guerra aveva decimato contadini e braccianti, i fascisti avevano marciato su Roma, sciolti i partiti e i sindacati, allargate le colonie e intrapreso un’altra guerra, più sanguinosa dell’altra.
Nel frattempo le famiglie si incrociavano. Un Mocci sposò una Marini e viceversa. Annunziata Marini sposò il vedovo Alessandro Mocci e gli diede otto figli : Amedeo, Giuseppe, Fortunato, Filippo, Vincenzo, Giulio, Silvio e Jolanda. Insomma tutta la progenie Mocci vivente a Cesano, oggi, viene dalla fertile pancia di una Marini. Se è stato un bene o un danno, ai posteri l’ardua sentenza. 🙂
Gli allevamenti crescevano e anche l’esigenza di artigiani: fagocchi, staccionatori, tosatori, contadini. La comunità marchigiana cresceva con immigrazioni da Fiastra, Ussida, Camerino. Gli allevamenti entravano in crisi, i contadini reclamavano le terre e quelle della Comunità, che con l’Unità d’Italia erano state espropriate alla massa vaticana, erano amministrate dall’Università agraria. Cominciarono le prime assegnazioni (vedi foto già pubblicate) . I due cognati Francesco Marini e Alessandro Mocci si scambiavano le poltrone dell’ente… e una volta andarono pure sotto inchiesta assieme al segretario malversatore… Per dire che ogni tempo ha avuto i suoi problemi…” 🙂 .
Vincenzo Marini Recchia
25 febbraio 2014
Grazie ancora, Vincenzo!
Sarebbe bellissimo raccogliere notizie sulle altre famiglie storiche di Cesano. Pronti alla sfida? Aspettiamo fiduciosi di poter pubblicare presto altri racconti cesanesi.
red. 20.07.2017