Cesano di Roma

Pubblichiamo una lettera ricevuta oggi, a seguito della quale siamo andati nei luoghi segnalati per fare un sopralluogo e delle foto che trovate a corredo.

Sono un abitante di Cesano (XX Municipio) con la passione del podismo, questa mia passione mi porta a correre tutti i giorni su tutte le strade della mia località anche su strade secondarie e poco frequentate dai comuni cittadini.

Ho la sensazione ogni volta di correre dentro una discarica,vedo spazzatura ovunque, non solo dove si concentrano le varie discariche abusive ma lungo le carreggiate stradali è pieno di sacchetti, bottiglie, carta, plastica …in quantità incredibile.

Via Pradis Pedaggi (già segnalata anche a Striscia la notizia) che era una discarica a cielo aperto è stata pulita ma a distanza di due mesi circa hanno ricominciato a gettarci rifiuti e, se non si interviene a breve, ritornerà una discarica a cielo aperto!

Via della Fontana Morta (tratto di Via Francigena) con le sue grotte piene di rifiuti e la strada in pietra potrebbe essere sfruttata anche come itinerario turistico…invece è una discarica “invisibile”!

Per non parlare del cavalcavia che da Via della Merluzza porta alla Cassia che, oltre ad essere continuamente frequentato da prostitute e i loro clienti è uno schifo allo stato puro. Qui c’è spazzatura ovunque, montagne di “tutto”!!!

La lista delle strade da ripulire in questo quartiere sarebbe infinita, mi limito a segnalare solamente queste per motivi di spazio.

Incredibile il fatto che siamo a cavallo di due parchi regionali: Parco dei Due Laghi e Parco di Vejo.

E’ logico che oltre a ripulire andrebbe sensibilizzata la popolazione ma intanto le autorità locali provvedessero a rendere tutta la zona più decorosa e magari sfruttare le vie e i sentieri del parco per scopi turistici… ne guadagnerebbe l’immagine e si potrebbe rivalorizzare l’antico borgo di Cesano ormai in stato di abbandono dopo l’ennesima frana di un mese fa!

Un cittadino “schifato”

Il camper non fa parte del paesaggio, non è neanche una discarica. Qualcuno indovina a cosa serve? E’ molto curioso percorrere Via di Pradis Pedaggi per fare un po’ di scatti di quanto viene lì abusivamente scaricato ed scoprire un via vai di macchine di passaggio (?) da furgoncini anonimi, a Panda “firmate”, da Station Wagon di qualche padre di famiglia, a Mercedes-Benz di qualche elegante signore attempato…

C’è anche il povero cittadino che prova a mettere il cartello in proprio pregando di non gettare rifituti nel posto, ma, come si vede nella foto, il messaggio non viene proprio letto. D’altra parte i cartelli ufficiali sono spesso utilizzati come bersaglio di qualche persona che fa il tiro a segno con munizioni vere sparate chissà quando, come e perché: i fori nei cartelli sono ben visibili.

Il nostro amico “schifato” ha fatto notare la mancanza di sensibilizzazione della popolazione. Ed è proprio questo il punto: infatti, oltre a sensibilizzare chi scarica abusivamente, chi non sa di poterlo fare presso le discariche legali dell’AMA, ci sarebbe da regalare un paio di occhiali a chi non vede, perché è strano che nessuno veda mai nulla!

Per quanto riguarda le signorine che si possono incontrare sul cavalcavia della Merluzza… sembrerebbe non esistere una soluzione (legale), anzi a volte i cosìddetti rifiuti che lì si possono trovare, sarebbero – udite, udite – proprietà privata, così abbiamo sentito dire in zona.

Per quanto riguarda la frana di Borgo di Sotto, ci risulta in atto la ricerca per individuare la responsabilità che vede attori l’ACEA da una parte ed il Comune/Municipio dall’altra, perché come l’uovo e la gallina, non è chiaro se è stato lo smottamento a provocare lo spostamento della tubatura dell’ACEA che ha ingigantito il danno, o se è stata la tubatura che rottasi ha provocato lo smottamento. Fatto sta che una volta individuate le responsabilità… ci vorrà uno studio non da poco per vedere come consolidare la zona viste le intrinsiche difficoltà di raggiungere il posto con mezzi meccanici adatti. Purtroppo la burocrazia ne esce sempre vittoriosa.

 Cesano, 23/02/2011