Lettera di un cittadino, “Bracciano: Decoro, Cultura, Lavoro”
Riceviamo e pubblichiamo la lettera di un cittadino di Bracciano.
La vita quotidiana del cittadino è scandita da almeno tre fattori: il primo civis romanum sum, per estensione, che lo inorgoglisce di appartenere ad una comunità che gli dia delle prerogative di poter contare in senso lato al complesso di diritti/doveri delle pubbliche cose; il secondo, derivante dal primo, di avere un interscambio con le autorità cittadine per tutte le informazioni riguardanti il quotidiano e almeno l’immediato futuro di quanto accade nella comunità; terzo, ma non ultimo, l’impatto costante con l’ambiente che lo circonda.
Partendo proprio dall’ultimo punto, che può essere definito come termometro della vita cittadina osserviamo che il Comune di Bracciano, ad esempio, gemellato con Chatenay Malabry sicuramente non regge il confronto sotto il profilo decoro: non un segno di abbellimento quali fioriere, aiole, pulizia delle strade, ordine del traffico. L’ingresso in Bracciano, anche in vista dell’ultimazione della rotonda, è traumatico: il marciapiede che dalla rotonda diparte in direzione paese sempre pieno di erbacce, pavimentazione sconnessa, tombini ricoperti con griglie provvisorie, una addirittura con una griglia di frigorifero, lo smottamento di terreno avvenuto quest’inverno è stato solo parzialmente rimosso; per finire in tanti anni non si provveduto a ultimare il marciapiede all’altezza del ponte, per non parlare della illuminazione e delle strisce pedonali. Ma i medesimi problemi sono riscontrabili anche nel pieno centro storico.
Il problema dei rifiuti urbani – e qui si apre una parentesi sulla condizione ultra-precaria della Bracciano Ambiente e raccolta rifiuti nella Regione Lazio – sarebbe tutta da rivedere per i troppi problemi, anche come educazione del cittadino.
L’interscambio tra i Consigli di Quartiere/Frazioni come sappiamo è fallito per scarso colloquio e riscontri alle richieste fatte.
L’impatto con l’ambiente: quest’ultimo è il complesso di strutture naturali e artificiali in cui il cittadino vive e dovrebbe assicurare lo sviluppo sostenibile. Anche qui vediamo che il capitolo trasporti è sempre più dolente: la via Braccianese, anche in virtù del passaggio da strada provinciale a non si evince a chi di dovere, è sempre più pericolosa e piena di buche: ma non doveva essere messa in sicurezza? I treni sono pessimi e non viene assicurato nessun collegamento durante la notte, per cui il traffico notturno è solo privato.
Eppure salvaguardare l’ambiente potrebbe essere il volano per posti di lavoro: la cultura dà lavoro sicuro, ma manca una progettualità che possa dare inizio ad una spinta creativa: perché all’estero vengono sistematicamente utilizzati fondi europei per abbellire le città, perché non si progetta un sistema di trasporto, come una scala mobile, per collegare il centro cittadino al lungo lago? Aree attrezzate e sorvegliate lungo le sponde? Gli altri Comuni del lago, evvero sono in posizione più favorevole, hanno attrezzato i loro territori molto bene.
Claudio Cappabianca
There are no comments at the moment, do you want to add one?
Scrivi un commento