Cesano di Roma

La Merluzza

La Merluzza

La Merluzza
agosto 13
16:12 2007

Borgo La MerluzzaER POVERELLO MUTO

di Gioacchino Belli

Che me dava er zor Conte oggni matina?
La carità che nun ze nega ar cane.
Quarche ppezzo avanzato de gallina,
Un piattin de minestra e un po’ de pane.

E ppe tutto sto sòno de campane
Ce s’aveva d’annà ppuro in cucina,
Che manco è a ppiana-terra, ma arimane
Sei scalini ppiù giù de la cantina.

Io nun parlavo mai perch’ero muto,
Ma jeri che scottava la cucuzza
Nun me potei tiené de strilla ajuto!

Che bella carità de la Merluzza!
Perché Domminiddio m’ha provveduto
De parlà, c’è da fà ttutta sta puzza!

Roma, 23 dicembre 1832

Secondo la nota del Belli la Merluzza è un luogo a quindici miglia da Roma sulla via Cassia, infestato già da masnadieri.
Il Borgo della Merluzza è a Cesano.
Dal testo del documentario “Il Borgo storico di Cesano alle porte di Roma” di Luisa Gorlani:

“Dopo il ponticello del Rigo, ora non più visibile, perché ricoperto da erbacce, la via prosegue per VIA DELLA MERLUZZA, che conduce all’omonimo Castello sulla Cassia, dove era di buon auspicio, secondo un sonetto del Belli, una merla che cantava tra i merli. Il Castello della Merluzza, visto il ricorrere dell’insegna araldica con i tre monti e una torre con una merla, con alcune varianti, come le stelle o il leone rampante, fu verosimilmente una delle tante proprietà dei Chigi, che potrebbero averlo ricostruito o restaurato nel ‘600, su una precedente struttura di possibile origine medioevale. Fu poi occupato dai Valdambrini nel ‘700 e dai Sili nell’’800, famiglie di affittuari dei Chigi. Il complesso, oltre che da un corpo centrale con varie sale dai soffitti lignei, pavimenti in cotto, camini antichi sormontati da stemmi, un gioco di scale interne, è costituito anche da una torre merlata, con gli stessi archetti decorativi del Castello di Piazza Caraffa. Ci sono poi cantine, magazzini, porcilaie, scuderie, maneggio, fontane, due antichi pozzi, un forno a legna, e soprattutto una stupenda Cappella a pianta circolare, con soffitto a cono allargato, dal cui vertice si diparte una raggiera di travi lignee, coperta all’esterno da un tetto circolare a coppi e tegole. Sul lato destro del viale d’ingresso si trova il Casale vecchio, che probabilmente tra il ‘700 e l’’800 era adibito a Stazione di Posta per i cavalli e a Locanda per i pellegrini. Nel parco spicca infine un altorilievo marmoreo con Amorini intenti alla Vendemmia, che conferma la presenza fin dall’antichità di vigne e di feste dedicate a Bacco.”

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