Ipab Don Morotti: se ne parla giovedì 19 c.m. c/o Municipio XV
C’era una volta un’Opera Pia intitolata a Don Giuseppe Morotti, parroco di Cesano che nel “castello” dal 1922 vi iniziò “attività di tipo assistenziale (asilo per bambini indigenti e scuola di cucito) portate avanti, dal 1926 al 1969” (la scheda completa qui).
È del 02.07.2005 l’avviso pubblico del Sindaco Walter Veltroni ché “deve procedere alla designazione di n. 3 rappresentanti del Comune di Roma, di cui uno con funzioni di Presidente, in seno al Consiglio di Amministrazione dell’IPAB “Don Giuseppe Morotti”. Il Consiglio di Amministrazione dura in carica quattro anni. Le funzioni di Presidente e di Consigliere sono gratuite. Alla successiva nomina procederà la Regione Lazio con proprio provvedimento.“. Il CdA era completato con un rappresentante dell’Università Agraria di Cesano – di norma il Presidente che all’epoca era Alfiero Pioli – e uno della Parrocchia di San Giovanni Battista di Cesano – nella persona del Parroco, che era allora don Luigi Noli – per un totale di 5 membri.
Tra il 2006 e il 2008 vengono stanziati 250mila euro per la ristrutturazione del “castello” (segue immagine):
che non verranno mai utilizzati né per il “castello” né tantomeno per l’oratorio e per gli immobili adiacenti alla chiesa, anch’essi facenti parte della stessa proprietà. Seguiranno altri contributi…
Sull’opportunità di riprendere l’immobile occupato si è discusso molto, tra conoscenti e amici ed in conferenze e interventi pubblici, perché possibile sede di un museo, per sale conferenze, per scuola di cucito, per un gruppo di suore (poi arrivate alla canonica della parrocchia) e anche come sede di un ipotetico albergo diffuso che avrebbe potuto dar sollievo ai proprietari di appartamenti e locali del Borgo di Cesano. Ma gli anni passano e permane lo statu quo.
È il 2012 quando il Sindaco Gianni Alemanno in visita a Cesano fa distribuire un opuscolo dal titolo “Un’altra idea di periferia” dove vengono elencate una serie di iniziative da attuare, e noi cogliamo l’occasione per sottolineare il potenziale del “castello” e di tutto il Borgo e proporre l’idea di renderlo pedonale, creando le strutture adatte per parcheggiare le vetture i residenti e non, fuori dal centro storico. (Articolo del 28.07.2012); il ristorante Osteria del Borgo aveva aperto l’anno prima (2011).
Domenica 30 Ottobre 2016 alle ore 07:40 una scossa di terremoto di magnitudo momento Mw 6.5 con epicentro a 4 km da Norcia (scheda dell’INGV qui) è stata sentita nettamente anche a Cesano ed in particolar modo nel suo antico borgo storico creando dei danni proprio al vecchio “castello” che da oltre 70 anni non era stato manutenuto dall’ente proprietario. Il successivo controllo del Vigili del Fuoco porta alla dichiarazione di inagibilità dell’immobile, l’affidamento degli occupanti, Tullio Sciarretti e la moglie, alla C.R.I. e loro trasferimento in strutture pubbliche (successivamente entrambi deceduti nel corso del 2017 e quest’anno) e il transennamento di buona parte dello spazio tra il “castello” e l’oratorio, circa un quinto della piazza antistante, interdicendo il passaggio – anche pedonale – in Via XIII Settembre da Piazza Francesco Caraffa.
Da allora nulla! Anzi, peggio: per la scadenza dei 10 anni (2015) senza aver utilizzato i fondi assegnati all’IPAB, il commissario straordinario regionale Giancarlo Soccorsi si è visto costretto a restituire alla Regione Lazio i 500mila euro che giacevano in un conto corrente postale.
Subito dopo le elezioni comunali e municipali, il 22.06.2016 abbiamo auspicato un proficuo dialogo del Municipio XV con l’IPAB (leggi qui) ma abbiamo anche invitato il XV a “promuovere il Borgo” con lo sguardo rivolto pure alla “regolazione della circolazione”. Ed è questo il punto.
Della situazione ce ne siamo occupati in questo articolo la cui lettura aiuta a capire di più e pone seri dubbi sul futuro degli immobili della IPAB.
Il 30.10.2017 Giuseppe Mocci presenta il ritorno di Forza Italia a Cesano e, tra i dieci punti del programma, troviamo anche uno relativo all’IPAB Don Morotti, come lo era nel programma dei candidati alla Presidenza e al consiglio dell’Università Agraria di Cesano (vedi articoli di seguito). Argomento che viene proposto qualche giorno prima, il 23.10.2017, quando il Municipio XV presenta ai cittadini residenti a Osteria Nuova il piano di riqualificazione ambientale.
Successivamente il Consigliere Regionale, Pino Cangemi, si è adoperato per fare gestire l’IPAB alla Diocesi di Porto – Santa Rufina, vescovo Gino Reali, che avrebbe dato il mandato all’allora parroco don Federico Tartaglia, ma neanche questa iniziativa è andata a buon fine, come ci annuncia nei social network sei giorni fa il braccio destro di Cangemi (Forza Italia) nel territorio di Cesano, Giuseppe Mocci rispondendo ad una domanda:
– Scusa Giuseppe ma il Castello non lo ha preso la Curia?
– Alla fine no.
Per ultimo, anche al neonato Comitato di Quartiere, Insieme per Cesano, viene riproposto l’argomento il 15.04.2018.
Lo stesso Mocci, in una dichiarazione raccolta da vignaclarablog.it afferma: “Al fine di sollecitare la risoluzione del problema, abbiamo chiesto la convocazione di un Consiglio straordinario del Municipio Roma XV, da svolgersi possibilmente a Cesano, alla presenza degli organi preposti della Regione. L’IPAB di Cesano è in fase di scioglimento ormai da diversi anni, quindi in una situazione così complessa solo la Regione Lazio può far eseguire con urgenza tutti gli interventi di messa in sicurezza e di ripristino delle funzionalità della struttura”.
Ma veniamo dunque al punto. Abbiamo visto cosa non è stato il “castello” in questi ultimi 14 anni, ora però cerchiamo di capire cosa comporta per i residenti la situazione attuale con l’imponente struttura dichiarata pericolante.
Be’, in primo luogo la sicurezza. Questo andare e vieni delle transenne finisce per nascondere un potenziale pericolo, tant’è che per l’ultima festa del Ss. Crocifisso, proprio a ridosso del “castello”, è stata sistemata la struttura per accogliere i bambini perché né transenne né cartelli attestavano o avvisavano della situazione.
In secondo luogo la sosta per le auto ché, da quando ha aperto il secondo ristorante, La Vecchia Mola, si è ulteriormente aggravata, in particolare tra le 20:00 e le 23:00, ma soprattutto durante la fine della settimana.
La situazione crea delle difficoltà che stentano ad essere accettate, non tanto perché si vuol parcheggiare sotto casa, quanto perché non si vuole abbandonare tutta la notte la propria auto in luoghi nascosti o poco frequentati alla mercé di ladri o vandali. Per questo motivo, si è ripresa l’idea della chiusura del centro storico di Cesano, per ora ai non residenti, determinando le aree di parcheggio regolato riservate ai residenti, con l’auspicio che, questo primo passo, porti ad individuare l’area ideale per creare il parcheggio del borgo, aperto a residenti ed avventori dei ristoranti e visitatori e quindi creare un’isola pedonale, da inaugurare quando i lavori di messa in sicurezza del “castello” verranno ultimati dalla Regione.
Intanto, il consiglio straordinario è stato convocato per giovedì 19 luglio 2018, ore 10:30, nella sede del Municipio XV in Via Flaminia 872.
Questo il conseguente commento di Mocci:
Purtroppo la maggioranza del XV Municipio non ha ascoltato la nostra voce. Il Capogruppo M5S (tra l’altro cittadino di Cesano) durante la capigruppo di questa mattina [NdR: 12.07.2018] si è espresso contrariamente alla richiesta avanzata in questi giorni di convocare il Consiglio municipale nella sede dell’Università Agraria, situata nel Borgo di Cesano.
Peccato, poteva essere un’importante momento di confronto con la cittadinanza del Borgo, formata in prevalenza da persone anziane, che risiede a circa 30 Km di distanza dalla sede istituzionale del Municipio, che da oltre un anno e mezzo sta subendo un grande disagio. Oltretutto sarebbe stato un segnale forte e di unità, rivolto verso chi deve intervenire con urgenza per ripristinare la sicurezza del Castello…
Che dire… io ci ho provato e non sono stato seguito.
Di seguito la nota che stamane ho inviato ai capigruppo ed al Presidente del Consiglio e che purtroppo non è stata presa in considerazione.
“Con riferimento alla convocazione del Consiglio straordinario sul problema del Castello IPAB di Cesano e la richiesta di svolgere i lavori fuori sede, nel Borgo di Cesano, si chiede di convocarlo nell’aula consiliare dell’Università Agraria di Cesano, sita in Via Borgo di Sopra, 15. Ho già personalmente contattato il Presidente ed il Segretario dell’Ente Agrario ed è stata data disponibilità ad utilizzare la sede. Se tale proposta andrà a buon fine è opportuno formalizzare richiesta scritta alla Sig.ra Caterina Mancini (Presidente) e all’Arch. Alessandro Pioli (Segretario)…”
Seguono commenti tratti da un social network:
23 novembre 2017 Giuseppe Mocci, consigliere di Forza Italia in Municipio Roma XV
“In attesa che arrivi la risposta all’interrogazione presentata dal consigliere regionale Pino Cangemi, ieri, durante i lavori d’aula, il Consiglio del Municipio Roma XV ha approvato all’unanimità la Mozione presentato da Forza Italia per chiedere al Presidente Zingaretti di far eseguire con urgenza tutti gli interventi di messa in sicurezza e di ripristino delle funzionalità del Castello di Cesano, rientrante nel patrimonio dell’Ipab Don Morotti.
La struttura, interdetta dai Vigili del Fuoco lo scorso anno, a seguito delle scosse di terremoto che hanno interessato l’Italia centrale, è stata dichiarata inagibile e pericolante anche dagli uffici preposti di Roma Capitale che, tra l’altro, hanno confermato la chiusura di una parte della viabilità pubblica sottostante l’edificio. Con il documento approvato, oltre a sollecitare l’intervento della Regione Lazio per risolvere un problema annoso, abbiamo dato un’importante prova di maturità, dimostrando che di fronte a temi così importanti, che riguardano la salvaguardia del nostro patrimonio storico artistico, così come la tutela della sicurezza dei cittadini, non ci sono divisioni politiche. Il sasso nello stagno è stato gettato, a questo punto rimaniamo in attesa di un intervento risolutivo da parte della Giunta Regionale del Lazio per rimuovere lo stato di pericolo presente in Piazza Caraffa.
Siamo fortemente convinti che la rinascita del nostro borgo millenario, situato sull’antico tracciato della via Francigena, non può che essere legata al recupero e alla valorizzazione del suo castello”.
Graziella Sciarretti afferma:
“… abbiamo dato un’importante prova di maturità, dimostrando che di fronte a temi così importanti che riguardano… la tutela della sicurezza dei cittadini, non ci sono divisioni politiche.” Per poi continuare con “rimaniamo in attesa di un intervento risolutivo… per rimuovere lo stato di pericolo in piazza Francesco Caraffa”
Leggendo questo post non posso far altro che ridere nervosamente dalla rabbia e con molta calma cercherò di spiegare brevemente il mio pensiero…
1. Il terremoto è avvenuto in data 29 ottobre 2016 (duemila sedici), oltre un anno fa.. 13 mesi per l’esattezza.
2. Nel palazzo abitavano da oltre 70 anni due persone anziane che al momento dell’evacuazione da parte dei Vigili del Fuoco non sono state nemmeno citate nel verbale di evacuazione.
3. Le due persone anziane sono state buttate fuori solo con un pigiama e un sacchetto di medicine senza nemmeno avere il tempo di portare via con se le proprie cose, cose che tutt’oggi si trovano all’interno del castello.
4. Queste due persone anziane per questa situazione che si è venuta a creare si sono ammalate gravemente (fino al giorno del terremoto del 29 ottobre 2016 erano totalmente autosufficienti: una di loro stava facendo la doccia).
5. Ad oltre un anno di distanza si presenta questa interrogazione causa inagibilità del castello “per salvaguardia del patrimonio storico e tutela della sicurezza dei cittadini” quando durante l’ultima festa del SS Crocifisso di settembre 2017 sono entrate dentro tantissime persone per addobbare il palazzo in occasione della festa, per non parlare dell’elevato numero di persone a ridosso del castello per assistere e partecipare (ad esempio durante la sfilata).
ma non era pericolante e inagibile?! c’è qualcosa che non collima e noto una certa mancanza di coerenza.
Ogni tanto ci vorrebbe un po’ di onestà intellettuale e cercare di essere coerenti tra azioni e fatti.
Il castello è stato solamente transennato recentemente (1 mese fa circa) ad oltre un anno di distanza dal terremoto.
Con questo mio commento vorrei solamente sollecitare una presa di coscienza dei fatti, poi siete liberi di continuare a pensare ciò che più preferite.
Giuseppe Mocci risponde:
Graziella , il virgolettato sopra riportato credo sia stato mal interpretato da parte tua, in quanto fa riferimento al fatto che durante il Consiglio Municipale di mercoledì scorso c’è stata unità di intenti da parte di tutte le forze politiche (maggioranza e opposizione) per cercare di risolvere un problema abbastanza grave. Non voglio giudicare quanto fatto dai Vigili del Fuoco lo scorso anno, a seguito delle scosse di terremoto e aggiungo che mi dispiace molto per le due persone anziane coinvolte che conosco da sempre, però devo dire che attualmente la situazione è abbastanza grave ed è peggiorata.
Il 5 ottobre ho partecipato ad un sopralluogo nel castello ed ho visto che da quando è stato interdetto e non c’è più nessuno all’interno la situazione si è molto aggravata. Credo non tanto per le scosse di terremoto dello scorso anno, quanto per una mancanza di manutenzione generale del terrazzo di copertura che è soggetto a importanti infiltrazioni di acqua piovana. I solai sono costituiti da travi portanti in legno e putrelle in ferro e con l’umidità (acqua) che penetra si stanno danneggiando in modo irreversibile.
Il castello fa parte del patrimonio di un’ipab che attualmente non ha un consiglio di amministrazione in quanto è in fase di scioglimento. Visto che non si conoscono i tempi di chiusura di tale procedura è opportuno che qualcuno intervenga subito per mettere in sicurezza la struttura, soprattutto per risolvere il problema del terrazzo.
I documenti presentati sono chiari e propongono una soluzione al problema: La Regione Lazio, che “vigila sulle IPAB”, deve intervenire con un intervento di “somma urgenza”, per mettere in sicurezza la struttura.
Concludo dicendo che il mio pensiero è chiaro: in una situazione grave bisogna trovare una soluzione per intervenire subito… la mi proposta nel mio piccolo l’ho fatta e sto facendo il possibile per farla attuare da chi di dovere, soprattutto prima che succeda qualcosa di più grave.
Per la festa del Ss. Crocifisso del 2017, Alberto Molinas sollevava una serie di problemi della viabilità che sussistono nel Borgo:
Purtroppo, per vari motivi, quest’anno non avrà luogo lo stupendo “Evento Medievale” in Piazza F. Caraffa. Infatti, tra le altre cose, sebbene qualche concittadino ha pensato bene di togliere le transenne, il “castello” è stato dichiarato inagibile e pericolante per la parte che era stata recintata dalla Polizia Municipale.
La sesta area, a mia memoria, che i VVUU transennano, rimane abbandonata e qualcuno, scocciato da tale lentezza di intervento amministrativo, prima o poi “libera”, togliendo nastri e transenne e riaprendo alla normale circolazione la/e zona/e. Ma per l'”Evento Medievale” non si sarebbe potuto chiedere il permesso di occupazione di suolo pubblico in un’area dove, tutto sommato, il pericolo stabilito dai Vigili del Fuoco, sussiste, il che blocca in pratica un quarto della piazza.
Le altre zone sarebbero:
1. parte della piazzola tra il lato destro del “castello”, l’oratorio e Via Mesopane;
2. Via dei Tinelli con Via Cesanense;
3. la casa rosa di Borgo di Sotto;
4. il pino della ASL su Via della Stazione di Cesano;
5. Via Mesopane con Borgo di Sotto.
La 6. del “castello” era da Via XIII Settembre al platano davanti alla chiesa di San Giovanni Battista, quello più vicino all’oratorio.
Recentemente è stato pure chiuso il passaggio da Via della Fontana Secca, dopo l’incrocio con Via Ponte degli incastri, verso il Borgo.
Successivamente si apre un dibattito sul parcheggio diventato spesso critico per i residenti:
Alberto Molinas postava questo commento:
Il problema degli avventori esiste, ma non è il solo. Il parcheggio in piazza, dal lunedì al venerdì, ci viene già precluso presto nel pomeriggio da chi per andare a lavorare si sente nel bisogno di parcheggiare la propria auto davanti alla sua attività e molti di loro sono automuniti, singolarmente; oltre a ciò che comporta l’occupazione del suolo pubblico, anche per garantirsi la liberazione del sagrato.
Ma sollecitare la presenza dei vigili non risolverebbe nulla, anzi peggiorerebbe il tutto perché tutti noi parcheggiamo irregolarmente in piazza, dal momento che lo facciamo a spina, il che non è previsto dal Codice della Strada senza apposita delibera.
La pedonalizzazione del Borgo sta diventando necessaria. Il divieto di parcheggio sarebbe perciò auspicabile. Ma la prima cosa da fare è creare un’area adeguata e sorvegliata dove lasciare la macchina per le ore notturne se, come si presume, potesse essere nella vallata sotto Via dei Tinelli. Un tale parcheggio risolverebbe tutti i problemi, che lo sono anche per gli avventori dei due ristoranti, maleducazione di alcuni a parte. Tale iniziativa troverebbe il beneplacito delle due proprietà, ne sono certo.
A seguito del più recente riposizionamento delle transenne, i commenti sono stati.
Paolo Puggioni
La ZTL con accesso per i soli residenti del borgo h24 sarebbe la soluzione temporanea più fattibile, accessi controllati a San Nicola, Via dei Tinelli e Borgo di Sotto altezza Via dell’Isola; la mattina dalle 10 alle 12 accesso libero per carico/scarico merce per i negozi e ristoranti. Sarebbe una soluzione provvisoria fino a quando non si risolverà la situazione del castello, ne va della viabilità del borgo e della sicurezza di tutti visto che le macchine stanno una sopra l’altra.
Alberto Molinas
Provvisoria… per anni… Ci hanno messo 10 anni a farsi scappare dalle mani 500mila euro che sarebbero serviti per un primo intervento. Figuriamoci. Direi che serve un politico della maggioranza… Possiamo anche inoltrare una richiesta al municipio noi cittadini senza intermediari.
Personalmente, preferirei avere prima l’incontro tra noi residenti e, successivamente, sentire i politici.
Giuseppe Mocci
La proposta della ztl con ingresso solo per i residenti si può anche proporre ma non credo sia la soluzione per risolvere la questione. Tra l’altro di non facile attuazione.
Inoltre si rischia di isolare maggiormente il borgo.
L’unico modo è continuare a battere sulla messa in sicurezza del castello e l’unico modo (a mio parere) è un intervento ad urgente da parte della Regione Lazio con fondi straordinari. Una sorta di “somma urgenza “. Anche perché, in questo caso, il Comune sta subendo un danno.
Domani [NdR: 09.07.2018] chiedo la convocazione di un consiglio per affrontare il problema con la partecipazione anche dei rappresentanti della Regione, compresi gli uffici che seguono le IPAB.
Il documentario “Il Borgo storico di Cesano alle porte di Roma”
red. 17.07.2018
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