AMERICAN BEAUTY
dicembre 11
01:21
2011
Vi piacciono le critiche alle società borghesi, false e ipocrite? Vi piacciono i giochi a specchio interpersonali, le ribellioni in nome di un'identità vera, gli amori adolescenziali, le fughe extraconiugali e perché no, quel sano pizzico di follia? Ebben, questo è un film che fa per voi! CONSIGLIATISSIMO: VEDETELO!
INTRODUZIONE
Mi gira la testa se penso alle molteplici chiavi di lettura di questo film. Credo che guardarlo una sola volta, non basti; credo sia uno di quei film da vedere più e più volte per apprezzare la variopinta gamma di colori che vi esiste.
Mi gira la testa se penso alle molteplici chiavi di lettura di questo film. Credo che guardarlo una sola volta, non basti; credo sia uno di quei film da vedere più e più volte per apprezzare la variopinta gamma di colori che vi esiste.
'American Beauty' è un film nato alla fine degli anni '90 e a un passo dal 2000; un film nato quindi in un periodo di forti cambi, su più livelli; basti pensare che in molti, allora, credevano che nel 2000 sarebbe finito il mondo (ritornello che sentiamo anche oggi) . La bellezza americana, titolo già di per se sarcastico, ci spiega che l'intento basilare della pellicola è quello di mostrare teatralmente la società americana. 'Che novità!' penserete in molti, ma non vi soffermate qui; non date per scontata questa tematica.
ANALISI E SINOSSI
ANALISI E SINOSSI
Lester è un 40'enne remissivo, insoddisfatto, ma con una mente attiva e interrogativa, sempre alla ricerca di un qualcosa in più, sulla vita. La moglie, Carolyn è un'ambiziosa agente immobiliare, frustrata e dura con se stessa, che si prende a schiaffi quando si concede un pianto liberatorio e la figlia dei due, Jane è la tipica adolescente imparanoiata, complessa, arrabbiata, che osserva con cinismo e forte critica i genitori e il mondo che la circonda. Questo è però il quadretto che si vede dentro casa, perché al di fuori, tutti giocano allo stesso gioco: la famiglia felice di un quartiere felice. E' l'autoillusione che permea questa famiglia, perchè al di fuori è palese che c'è qualcosa che stona con l'immagine che danno, un vago senso di irrequietezza. La realtà stessa è quella che schiaffeggia i 3 e gli ricorda che il mondo è ben diverso da come vogliono dipingerlo loro. I loro vicini in primis sono i testimoni di questo: una coppia gay e i neo trasferiti Fitts. I primi non hanno problemi a mostrarsi al mondo per ciò che sono e i secondi, vivono segregati dalla disciplina militare del marito e dalla totale assenza (psichica e fisica) della moglie. Il figlio di questa coppia, Ricky è considerato dai compagni di scuola "uno scoppiato", ed è magneticamente attratto da Jane, che mostra apparentemente di fuggirgli, ma che in realtà ne è lusingata e addolcita. Elemento bomba è Angela, amica di Jane, bionda, appariscente e frivola accende in Lester una miccia potentissima, che cambierà definitivamente le carte in tavola. Alla vista di Angela, infatti, Lester si resetta e torna come adolescente; annienta i suoi ultimi 20'anni e torna a desiderare le cose di quando aveva l'età di sua figlia. Torna a volere la bionda cheerleader della scuola, torna all'egoismo tipico adolescenziale, torna alla palestra e torna a farsi le canne in compagnia del nuovo amico Ricky. Questo suo improvviso cambio e la perdita contemporanea del lavoro destabilizza prima sua moglie, che inizia una relazione con il concorrente in carriera Buddy Kane e poi la figlia, che si allontana definitivamente dal suo nucleo familiare e dall'amica Angela, che prova un senso di gratificazione e gioco a sedurre e a farsi sedurre dal padre di Jane. Lester è certamente il protagonista-miccia; quello da cui poi il film e i personaggi attuano cambi importanti, ed è anche colui che si prende gli oneri delle conseguenze, come se stesse trascinando se, la sua famiglia, la sua intera realtà, in passi che gli altri non desiderano o che temono. Egli ne è consapevole e accetta il cambio con serenità e gioia. Di fatto, tutti godono dei cambi di Lester; la moglie è più rilassata e vitale, la figlia comincia ad ammorbidirsi e ad amare, Ricky trova l'oggetto che cercava di osservare da sempre. Persino il durissimo signor Fitts viene scosso e attaccato dal dubbio; il suo però è un dubbio malsano. Un fraintendimento sarà la causa dello scoppio definitivo della bomba e le pedine di questo gioco geometrico, saltano in aria.
Il backstage di questo film è più interessante forse del film stesso, perché ha molti cambi, new entry, un entrata in campo e un'uscita di nomi famosi, l'uno dietro l'altro, tra cui cito Steven Spielberg. Dopo vari passaggi, il regista è Sam Mendes e lo sceneggiatore (il cuore stesso della vicenda e del merito di questo film) è Alan Ball. A quest'ultimo va infatti il merito di aver messo assieme alcuni "fermi-emozionali" della sua vita, come per esempio il caso dei primi anni 90 di Amy Fisher, da cui ha tratto le vicende di Carolyn e nei medesimi anni, quello di un semplice sacchetto di plastica che volteggia al vento per 10 min, regalato poi al personaggio di Ricky. La fotografia è un'altra sezione che è stata poi premiata e qui nomino Conrad Hall, che ha saputo dare respiro alle scene con inquadrature larghe e gli ha conferito comunque preziosità.
Sin dall'inizio del film si ha il senso dell'immersione. L'inquadratura iniziale è infatti quella che prende l'intero quartiere dove si svolge la vicenda e poi si tuffa nella casa dei protagonisti. Questa ha la facciata pulita, regolare, perfetta e ha al contempo, quei tratti che denotano una certa bizzarria della famiglia che vi abita, come la porta rossa. A riprendere il rosso, colore che torna poi in tutto il film è la staccionata abbracciata da numerose piante di rose ben curate. Carolyn infatti ha l'attitudine a prendersi cura dei suoi fiori e quei fiori saranno poi il tarlo fisso, l'ossessione che spunterà in ogni angolo della casa, in ogni attimo di abbandono emotivo. I petali di rosa saranno l'elemento premonitore del cambiamento, il seme della discordia, la passione serpeggiante che scardina il rigore, il bigottismo e il borghesismo iniziali.
Il rigore della nostra famiglia, viene poi affiancato alla disciplina dei Fitts, in una casa dai colori militari, opachi, quasi che si confondono con lo sfondo. Le due abitazioni sono in perfetta comunicazione, in particolare le stanze dei ragazzi, le uniche delle due case ad aver colori e arredamenti che escono dallo stile principale, che si affacciano l'una nell'altra e che permettono a Ricky di osservare la curiosa famiglia e le relazioni che vi sono tra i componenti. I due giovani sono gli unici barlumi di sincerità, non per niente sono ragazzi, simbolo di purezza, di futuro; sono quelli che riconoscendosi reciprocamente decidono di innalzarsi al di sopra di tutto ciò che li circonda, di andare avanti, diversamente. E che dire dell'amicizia tra Ricky e Lester? Ovvio il gioco-specchio che hanno e di cui sono pienamente consapevoli. E quella tra Angela e Jane? La realtà che si scontra con l'illusione. Per chi non avesse ancora visto questo film … beh consiglio la sua visione con consapevolezza che ne rimarrà estasiato. Per chi l'ha invece già visto, consiglio una re-visione, visto che l'altalenanza dramma-commedia lo rendono piacevole e scorrevole.
Chi vuoi essere nella vita? Dove sei in questo momento? Chiediti se sei e se fai ciò che veramente vuoi essere e fare.
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