Il Lago di Martignano o Alsietino
È un piccolo lago del Lazio. Insieme a quello Sabatino o di Bracciano e le odierne vallate di Stracciacappa e Baccano, appartiene al distretto vulcanico sabatino. È costituito da tre crateri attigui del vulcano di Sacrofano che iniziò l’attività 500.000 anni fa, nel Pleistocene. L’attività cessò presumibilmente circa 60.000 anni fa, venendosi a creare il lago, che sicuramente esisteva da oltre 40.000 anni, essendo stati rinvenuti reperti preistorici di questo periodo.
La superficie del lago è di 2,440 kmq, per una lunghezza di poco più di 2 km e una larghezza di 1.545 m. A 207 metri s.l.m., secondo l’I.G.M. che secondo me fornisce la misurazione più affidabile, ha una profondità massima di 153 m (quello di Bracciano 165), circondato da creste di circa 300 m. Il lago non ha emissari, invece è stato fonte di un acquedotto già in epoca romana, infatti, è ancora visibile il taglio della roccia ad un livello superiore a quello attuale del lago, da dove partiva l’acquedotto Alsietino, condotto a Roma sotto Augusto nel 2 a.C. in occasione dell’inaugurazione della naumachia ai piedi del Granicolo in Trastevere, un circo che veniva allagato e dove si svolgevano battaglie navali, situato tra le chiese di S. Cosimato e S. Filippo a Ripa.
L’acquedotto portava dunque l’Aqua Alsietina anche nota come Aqua Augusta. Nel 109 d.C. l’imperatore Traiano in parte lo riutilizzò. Successivamente, congiuntosi a Galeria all’acquedotto sabatino, portava l’Acqua Paola a Roma, così chiamata dal nome di Papa Paolo V.
Al lago ci si può fare il bagno, qualche attrezzatura permette di godere un po’ di più la natura; niente moto d’acqua, niente barche a motore, qualche pattino ogni tanto e tanta voglia di mantenere il più intatta possibile la zona, sono i principali ingredienti che fanno di Martignano una meta da visitare.
Ci sono delle curiosità da conoscere: c’è (sott’acqua) una foresta fossile, la qual cosa dimostra che il lago ha avuto in passato un livello più basso; c’è un traforo del 1828 che congiunge l’Alsietino al Sabatino, che provocò l’abbassamento del livello di ben 12 m; ci sono (sott’acqua) dei resti di palafitta del paleolitico inferiore; ci sono tracce umane dei secoli X, XII, XV. È certamente un piccolo paradiso per i botanici ma anche per gli zoologi che possono trovare, per es. tra i mammiferi, cinghiali, donnole, lepri, volpi, istrici, tassi e altri.
Essendo stato calcolato il ricambio dell’acqua di Martignano in poco meno di 30 anni, il lago è soggetto ad un equilibrio molto instabile, è pertanto fondamentale avere cura di non inquinare le sue acque.
Forma parte del Parco dei Laghi di Bracciano e Martignano (16.600 ettari), che comprende una parte del territorio del XX Municipio del Comune di Roma, pur essendo distante dal centro una trentina di kilometri.
© Alberto Molinas 2007
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