Bambini Senza Onde: “Impossibile smantellamento centro Radio Vaticana”
“Sarà impossibile arrivare allo smantellamento del Centro della Radio Vaticana”.
Il Comitato Bambini senza Onde nasce nel 1998, quando alcuni cittadini capiscono di vivere esposti ad un potente inquinamento elettromagnetico. Quando la Regione Lazio, nel ‘99, condusse una campagna di monitoraggio rilevando il consistente superamento dei limiti di legge, si avviò d’ufficio il processo penale che, dopo 10 anni, ha condannato in via definitiva i responsabili di Radio Vaticana. Negli anni il Comitato ha interessato tutte le sedi istituzionali per mezzo di istanze e petizioni, ultima quella indirizzata nel 2012 alla Commissione Europea, corredata da 5000 firme, della quale si attendono gli esiti.
Abbiamo rivolto ad uno dei fondatori del Comitato, Augusto Rossi, alcune domande per avere il polso della situazione.
Ad oggi, quali ritiene siano stati i successi del Comitato?
“Con l’istruzione del processo per omicidio colposo presso la Procura della Repubblica di Roma è stata prodotta la perizia del Dr. Micheli dell’Istituto Italiano dei Tumori, con la quale si certifica, con certezza epidemiologica, la responsabilità di Radio Vaticana delle centinaia di morti per leucemia nei dieci anni presi in esame”.
Qual è attualmente l’attività di Radio Vaticana?
“Non possiamo dirlo. Dopo la campagna di rilevazione del ’99 è stata istituita una commissione bilaterale composta di istituzioni vaticane e del Ministero degli Affari Esteri che ha esautorato le nostre autorità al controllo e alla vigilanza, impedendo ulteriori processi d’ufficio per superamento dei limiti. È stato un modo politico per risolvere una questione spinosa”.
Quali sono, che voi sappiate, le intenzioni di Radio Vaticana riguardo all’attività radiofonica del centro di Cesano?
“Nel 2012 Padre Lombardi, direttore di Radio Vaticana e portavoce della Santa Sede, ha dichiarato che le trasmissioni in radiofrequenza sarebbero state abbandonate in favore dei moderni supporti tecnologici. Tuttavia non credo che si arriverà alla dismissione poiché, per motivi religiosi, politici o tecnici, sarebbe impossibile raggiungere alcuni territori con altre tecnologie”.
Cosa pensate della possibilità che i terreni di Radio Vaticana possano ospitare un ecodistretto, nuova potenziale criticità per il diritto alla salute?
“Credo che le notizie che sono circolate in proposito siano frutto di pura disinformazione. Si tratta di una possibilità inverosimile dal momento che Comune di Roma e Vaticano dialogano solo attraverso il filtro del Ministero degli Affari Esteri. Inoltre il territorio di Radio Vaticana è divenuto parte integrante dello Stato del Vaticano grazie ad un’appendice inserita nel ’90 nei Patti Lateranensi. Che il Vaticano possa restituire così più di 400 ettari è veramente improbabile”.
Maurizio Archilei
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